Epatite C: l’Agaricus è ottimo
lo dicono tre equipe di scienziati
Nel caso dell’epatite C sappiamo che, quando si sono ormai registrati valori alterati, la progressione della patologia va avanti, spesso in maniera rapida e inesorabile. È bene dunque conoscere l’efficacia di un fungo come l’Agaricus che contrasta l’avanzare della malattia, e, per di più, non presenta effetti collaterali. Al contrario di ciò che succede con i farmaci chimici convenzionali, non efficacissimi e dagli effetti collaterali non indifferenti.
Nell’epatite C l’Agaricus abbassa le transaminasi e riduce la malattia
Il prof. Inuzuka e la sua équipe hanno studiato l’Agaricus blazei, dimostrando che ha una notevole efficacia nel contrastare l’evoluzione dell’epatite C.
Venti pazienti (di cui la metà uomini) affetti da epatite cronica di tipo C hanno assunto l’Agaricus blazei, due volte al giorno, per 8 settimane e nell’80% dei casi si è avuta la riduzione delle transaminasi (GTP), un indicatore di base della malattia del fegato. (Inuzuka, 2002).
Nell’epatite C l’Agaricus abbassa le transaminasi e aumenta le difese anti-virale
I ricercatori hanno studiato 15 persone affette da Epatite C (10 donne e 5 uomini) in cura presso l’Aoyama Hospital di Tokyo. Anche in questo caso la somministrazione di Agaricus ha dato risultati veramente eccellenti. La ricerca è di grande valore perché l’interferone – utilizzato nei protocolli standard – dà risultati positivi piuttosto limitati, intorno al 30-40% dei casi trattati. I parametri valutati erano la transaminasi e le cellule Natural Killer (NK). Questo sottogruppo di globuli bianchi rappresenta una delle difese antivirali più efficaci.
La GPT inizialmente 135,5 è diminuita a 98,1 in un mese e poi a 94,2 in tre mesi.
Il Valore normale della GPT è 9-63 UI/l Unità internazionali per litro nell’uomo, 5-36 nella donna.
L’attività delle Natural Killer che inizialmente era al 53,6% è aumentata al 61,5% in 1 mese e al 62,9% in 3 mesi di somministrazione (Kurihara T, 1999).
Questi risultati suggeriscono che l’Agaricus rafforza il sistema immunitario come dimostra anche il miglioramento dei valori del sangue qui descritti, contrasta con efficacia la progressione dell’epatite C cronica (Kurihara T, 1999).
L’Agaricus blazei è nell’epatite C
Il professor Grinde del dipartimento di Malattie infettive dell’Università di Oslo, in Norvegia, ha documentato che la somministrazione di Agaricus blazei ad alcuni pazienti ha determinato dopo una sola settimana la diminuzione di virus C. Questo lieve diminuzione del virus, da 5,8 a 5,3 milioni/ml, anche poco significativa rispetto alla malattia in sé, rimane un elemento di indubbio interesse perché indica, comunque, una tendenza al miglioramento. Certo, le ricerche sugli effetti dei funghi richiedono tempi di somministrazione più lunghi, tra le quattro e le sei settimane.(Grinde B., 2006) ma questi risultati, pur parziali, si affiancano ad altri ben più robusti studi che confermano, documentandola, l’utilità dei funghi terapeutici in molti studi sull’HIV, sul virus dell’epatite B HBV o altri virus. (Grinde 2006)
L’Agaricus aumenta l’efficacia dell’interferone
Dallo studio del professor Grinde è emerso un altro dato degno di nota.
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L’Agaricus ha reso i globuli bianchi 5 volte più sensibili all’interferone e ha reso quindi le difese antivirali 5 volte più efficaci.
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Ciò significa che il virus dell’epatite C non solo riesce a moltiplicarsi a causa degli enzimi antivirali, ma che si verifica anche un arresto o un’attenuazione dell’infezione.
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Il trattamento con l’Agaricus ha reso sensibili all’α-interferone i pazienti con epatite-C, che prima erano risultati resistenti.
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L’Agaricus e α-interferone sono un abbinamento che merita di essere attuato. (Grinde B., 2006)
Cordialmente
dr Walter Ardigò
Bibliografia
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Grinde B., Hetland G. and Johnson E. (2006) “Effects on gene expression and viral load of a medicinal extract from Agaricus blazei in patients with chronic hepatitis C infection” International Immunopharmacology Volume 6, Issue 8, August, Pages 1311-1314
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Inuzuka H, Yoshida T. (2002) “Clinical utility of ABCL (Agaricus Mushroom Extract) treatment for C-type hepatitis.” Japanese Pharmacology and Therapeutics, 30, 103-107.
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