I Funghi medicinali allontanano la gastrite e anche l’Helicobacter pylori
Forse non tutti sanno che un fattore decisivo nell’insorgenza della gastrite, una delle malattie più frequenti del nostro apparato digerente, è rappresentato dalla carenza di muco gastrico, la sostanza biancastra e collosa che protegge le pareti interne dello stomaco. E nemmeno è abbastanza risaputo che negli ultimi vent’anni la ricerca scientifica ha studiato in maniera attenta e approfondita l’azione esercitata sullo stomaco da due funghi medicinali, Hericium (Hericium erinaceus) e Reishi (Ganoderma lucidum).
La conclusione a cui si è giunti è che entrambi sono estremamente utili nelle varie forme di gastrite, compresa quella in cui è presente l’Helicobacter pylori. In particolare, Hericium e Reishi risultano efficaci nel prevenire e combattere le varie malattie dello stomaco, perché tonificano le funzioni dell’organo e contribuiscono a spegnere l’infiammazione.
Le malattie dello stomaco
Come dimostra la mia esperienza clinica, sono davvero numerose le persone che soffrono di stomaco. Naturalmente, c’è chi presenta disturbi severi e cronici e chi denuncia situazioni più lievi e passeggere. Quando parliamo di problemi allo stomaco, infatti, non è detto che ogni sintomo segnali la presenza di una patologia. Più spesso si tratta di fastidi di varia entità come possono esserlo una digestione difficile, un senso più o meno acuto di gonfiore, un dolore generico. Intendiamoci, sono quasi tutti campanelli d’allarme e in quanto tali non vanno trascurati, soprattutto se persistono. Quando le funzioni gastriche si indeboliscono, le probabilità che insorga presto una malattia aumentano. Nella maggior parte dei casi i sintomi si trasformano in gastrite, con o senza la presenza di Helicobacter pylori.
A questo punto, però, è necessario porsi una domanda: come mai oggi giorno le malattie dello stomaco sono sempre più diffuse? La risposta è semplice: perché sono strettamente correlate alle nostre abitudini di vita e perché la componente psicologica gioca un ruolo fondamentale. Tra le principali cause della gastrite figurano infatti l’ansia, lo stress, oppure gli stati emotivi caratterizzati da una tensione prolungata. Peraltro, fino a una ventina di anni fa la gastrite era considerata la malattia tipica del dirigente d’azienda, dell’imprenditore o del manager, cioè di tutti coloro che per ragioni professionali erano costretti a sopportare particolari livelli di stress, e in genere si palesava dopo i quarant’anni. Adesso non è più così. Anche gli adolescenti, i pensionati, le casalinghe ne soffrono, proprio perché le potenziali condizioni di stress che ci ritroviamo a dover sperimentare (e subire) negli ambienti di lavoro e nelle relazioni sociali sono diventate il nostro pane quotidiano. Difficile, quasi impossibile, restarne immuni. Tra le cause più frequenti della gastrite rientra anche un’alimentazione scorretta, soprattutto quando è incentrata su un consumo eccessivo di carni, formaggi, bevande gassate, vino, alcolici e caffè. Altri fattori da considerare sono l’uso di alcuni farmaci (gli antidolorifici, per esempio) e il fumo.
L’origine è psicosomatica
La relazione tra mente e corpo, dunque tra stomaco e psiche, è stata affrontata da molti scienziati ed è ben conosciuta fin dagli anni quaranta del secolo scorso. Da allora la ricerca ha compiuto studi sempre più approfonditi, tanto da aver dimostrato l’origine psicosomatica di una patologia fastidiosa e cronica come la gastrite.
Sappiamo infatti che lo stomaco è l’organo che simboleggia la nostra capacità di accettazione ed è così che un contenuto mentale “indigesto” finisce per produrre sintomi specifici a livello gastrico. Non solo, perchè la tipologia del sintomo esprime in modo simbolico la natura della situazione psicologica che, evidentemente, facciamo fatica a risolvere. Si va da quella che non digeriamo (indigestione), a quella che rifiutiamo (vomito), da quella che troviamo ingiusta e che fa male (dolori) a quella che ci manda in collera (bruciori e gastrite). Solo attraverso una corretta elaborazione del conflitto psicologico che soggiace a questa sintomatologia si può imboccare la via della guarigione con ragionevoli speranze di successo.
Lo stomaco, in effetti, lavora bene solo quando la mente è rilassata e tranquilla. Anzi, è proprio la psiche, con i suoi stimoli, ad accompagnare e favorire il buon funzionamento del nostro apparato digerente. Il cervello, per esempio, già alla vista e all’odore del cibo invia, impulsi allo stomaco, che inizia così a produrre all’interno delle proprie pareti il muco gastrico protettivo, fino a creare una camera a tenuta stagna che consente alle ghiandole dello stomaco di secernere e raggiungere il giusto livello di acidità (il valore del pH oscilla tra 1-2). Solo in questo modo gli enzimi presenti nei succhi gastrici si attivano per compiere e portare a termine il processo digestivo.
La carenza di muco gastrico è un’importante causa delle gastriti
Quando il muco è carente, le aree dello stomaco non adeguatamente protette vengono irritate dall’acidità, causando infiammazione e gastrite. Tra l’altro, non si ricorda mai abbastanza che la carenza ha quasi sempre cause psicologiche, quali stress, ansia e depressione, come abbiamo visto. Le ghiandole dello stomaco riescono infatti a produrre sufficienti quantità di muco solo quando il nostro organismo vive una condizione di equilibrio psicofisico. Se così non è, le pareti dello stomaco che rimangino scoperte e a contatto con la normale acidità dei succhi gastrici si infiammano, causando dolore e infiammazione, ossia la gastrite. Per non irritare troppo le pareti, lo stomaco tenderà a produrre succhi gastrici meno acidi ma questo tipo di risposta è solo all’apparenza benefica. In realtà, presenta una conseguenza piuttosto spiacevole: rende la digestione scadente. Di conseguenza i cibi ristagnano per troppo tempo nello stomaco, si ha una sensazione di gonfiore, si soffre di eruttazioni frequenti e si avverte quell’inconfondibile senso di pesantezza. Ma c’è di più. La minore acidità favorisce l’insediamento dell’Helicobacter pylori, che proprio in questo ambiente trova cibo in abbondanza con il quale sopravvivere e replicarsi.
Curare la gastirite con Hericum e Reishi
Abbiamo visto che la gastrite si presenta come una malattia infiammatoria cronica dello stomaco, caratterizzata da cattiva digestione, bruciore e dolore.
La buona notizia è che due funghi medicinali, Hericium e Reishi, sono in grado di favorire il ripristino di una corretta funzione digestiva.
Hericium è efficace contro dolori e bruciore poiché riattiva la secrezione del muco protettivo sull’intera parete dello stomaco, mentre Reishi, con il suo effetto antinfiammatorio simile a quello del cortisone, accelera la guarigione dell’organo nel suo complesso. L’aspetto importante da sottolineare è che Hericium e Reishi agiscono in perfetta sintonia, e dato che esercitano una sensibile azione antistress e ansiolitica aiutano a risolvere anche la componente psicosomatica della gastrite.
Reishi ed Hericium si possono utilizzare da soli o in associazione con i farmaci solitamente prescritti in caso di patologie o problemi allo stomaco, i gastroprotettori.
La gastrite con Helicobacter pylori
È risaputo che all’interno dello stomaco, dato l’alto livello di acidità presente, nessun batterio è in grado di sopravvivere. Tuttavia, se questa condizione si altera o viene meno, agenti patogeni come l’Helicobacter pylori possono insediarsi all’interno dell’organo, diventare “ospiti” e colonizzare la mucosa gastrica. Anche in questo caso, ci vengono in soccorso Hericium e Reishi. Grazie alla loro azione ripristinano la corretta funzione digestiva, favoriscono il ritorno della normale acidità e una presenza adeguata di muco protettivo, rendendo l’ambiente dello stomaco incompatibile con la presenza dell’Helicobacter pylori.
Hericium e Reishi lavorano in sintonia
Un trattamento della durata di tre mesi, basato sull’utilizzo di Reishi e di Hericium, è in grado di restituire alla persona affetta da gastrite il piacere di mangiare e digerire un pranzo abbondante, anche se fatto di cibi complessi come gli arrosti, i fritti o altre leccornie della tavola.
Vale la pena sottolineare che questi due funghi – ma il più delle volte basta solo Hericium – svolgono un’azione estremamente importante anche nella prevenzione della gastrite.
Hericium è fondamentale
Indicato come il fungo medicinale più adatto a curare la gastrite, Hericium agisce sia sulla psiche sia sullo stomaco e garantisce risultati interessanti sui sintomi ansioso-depressivi. In particolare, Hericium stimola la produzione di muco protettivo, aiutando le cellule gastriche a rigenerarsi. Inoltre, come tutti i funghi medicinali, anche Hericium aiuta a rafforzare le difese immunitarie.
In uno studio su pazienti affetti da gastrite e ulcera gastrica condotto dal professor Wilfried Hermann Schnitzler, della School of Life Sciences di Weihenstephan, si è visto che nel 58% dei casi lo stomaco è guarito completamente, mentre nell’82% si è avuto un notevole miglioramento della sintomatologia.
comments
add comment