Funghi medicinali protettivi contro germi patogeni

Il Reishi (Ganoderma lucidum), l’Agaricus bazei e lo Shiitake sono tre fortissimi alleati del sistema immunitario, ovvero delle nostre difese contro germi patogeni. Tutto merito delle loro origini. Vivono in un habitat composto da legno umido e marcio, a stretto contatto con resti animali e vegetali in decomposizione. Per sopravvivere in questo contesto e non soccombere ai batteri e ai germi della putrefazione hanno sviluppato protezioni immunitarie efficacissime, le stesse che sono in grado di offrire al nostro organismo se vengono assunti correttamente secondo le regole della Micoterapia.
Azione completa su più fronti
Negli esseri umani, il Reishi, l’Agaricus bazei e lo Shiitake agiscono a più livelli. In prima linea difensiva questi funghi attivano l’immunità innata e le cellule come i monociti e i macrofagi che fagocitano, cioè “mangiano” i germi patogeni. Quando la prima difesa non è più sufficiente entrano in scena altre cellule del sangue, i globuli bianchi, cioè i linfociti T e i B che producono anticorpi, vere proprie armi: possiamo pensarli come “segugi” che riconoscono l’invasore e quando lo incontrano, lo colpiscono con questi proiettili e lo eliminano.
Anche in questo secondo livello il Reishi, l’Agaricus bazei e lo Shiitake potenziano la risposta e risolvono l’attacco dei germi prima che si manifestino i sintomi (mal di gola, ecc.). I sintomi infiammatori compaiono solo quando le prime linee difensive falliscono e rappresentano comunque un ulteriore livello difensivo. Quando viene aggredita una parte ben precisa del corpo, come ad esempio i bronchi, la reazione infiammatoria è una risposta immunitaria utile, finalizzata alla difesa dell’organismo e all’eliminazione dei germi patogeni. Anche se è sempre “spiacevole”.
Una barriera impenetrabile
La stragrande maggioranza delle persone che assumono Reishi e la Micoterapia, soprattutto Agaricus blazei e Shiitake, generalmente passano la stagione fredda senza ammalarsi di bronchite, faringite e influenza. Si prevengono anche i diversi sintomi associati, dai dolori, ai disturbi gastrointestinali, nausea, diarrea e crampi addominali.
In pratica, rafforzano il proprio sistema immunitario.
Per i germi patogeni è molto più difficile riuscire a penetrare nella mucosa di naso, gola e bronchi, perchè vanno letteralmente a sbattere contro un muro che li respinge. Si scontrano con un esercito molto efficiente, difficile da superare.
Mettiamoci al riparo
L’ideale sarebbe cominciare a prendere questi funghi medicinali un mese prima dell’inizio della stagione influenzale ma anche 10-15 giorni prima possono bastare. La dose non deve essere mai inferiore ai 2 grammi al giorno di ciascuno di essi, comprendenti sia il fungo intero, sia l’estratto in cui sono presenti elevate quantità di beta-glucani. Oltre che dall’influenza vera e propria, causata dai virus influenzali, ci proteggono anche dalle migliaia di altri germi patogeni simil-inflenzali e dai batteri influenzali (Haemophylus influenzae, stafilococchi, streptococchi, ecc.).
Non danno effetti collaterali
Punto di forza di Reishi, Agaricus blazei e Shiitake è anche la mancanza di effetti collaterali, di controindicazioni e la possibilità di essere aggiunti ai farmaci di sintesi. Mentre la protezione che ci donano il Reishi e l’Agaricus si distribuisce in tutto il corpo,
Quella prodotta dallo Shiitake è più specifica. Rafforza l’immunità a livello intestinale, creando così il presupposto per avere difese immunitarie forti in tutto l’organismo. Non dimentichiamo infatti che quasi il 70% di tutta l’immunità vive nell’intestino.
Nelle malattie auto-immunitarie
Tornando al Reishi, va sottolineato che nessuna sostanza in natura, né tantomeno tra i farmaci chimici, possiede da sola tutti i suoi effetti immunitari. Proprio per questa sua azione viene anche proposto in caso di allergia o di malattie auto-immunitarie che producono auto-anticorpi, cioè anticorpi che distruggono parti sane del corpo. Ciò si deve allo spostamento dell’assetto immunitario in una modalità errata, produttrice di auto-anticorpi. Il Reishi, in queste patologie, per esprimere pienamente l’efficacia della sua azione deve essere sempre associato ad Agaricus e Shiitake, perché insieme danno il meglio e concorrono a riportare il sistema sul giusto assetto correggendo l’immunità “impazzita”.
Quando i germi patogeni ci ha già messo a letto
Se l’influenza è in corso e ha già avuto il sopravvento sulle difese immunitarie basse, è indicato il protocollo “Immunità e Pelle” al completo, composto da Reishi, Agaricus, Shiitake e vitamina C.
Una formula che ho studiato e che si è rivelata equilibrata ed efficace nel portare le difese immunitarie basse alla massima efficienza. Utile come prevenzione con percentuali altissime di protezione. Se invece abbiamo già preso l’influenza, i tre rimedi ne abbreviano il decorso e la convalescenza, regalando una ripresa immediata anche alle persone anziane o malate che fanno fatica a recuperare.
Dopo aver risolto i sintomi e le cause dell’influenza e dei raffreddamenti si può passare a un regime di mantenimento, basato sull’uso di uno o più funghi oppure si possono fare dei cicli, con eventuali intervalli nell’assunzione. L’interruzione non è necessaria e non è nemmeno utile perché l’organismo ottiene sempre importanti benefici dalla Micoterapia, senza effetti collaterali. Però, dopo aver ottenuto i risultati desiderati, chi, preferisce interrompere l’assunzione dei funghi medicinali, se non vuole perdere i benefici raggiunti, è sempre meglio che si rivolga a un esperto.
E se il naso cola a causa dell’allergia?
Il Reishi, l’Agaricus blazei e lo Shiitake sono alleati utililissimi anche nel trattamento delle malattie allergiche, caratterizzate dalla produzione di anticorpi patologici, le IgE. Questi anticorpi si dirigono verso sostanze innocue (pollini, acari, peli animali, ecc.) causando la liberazione di istamina, da cui i sintomi allergici.
Queste sono le principali caratteristiche di questi funghi medicinali nelle malattie allergiche:
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Tutti e tre gradualmente riducono e poi impediscono la produzione di anticorpi allergici, le IgE che, di solito, in due o tre mesi cominciano a tornare verso la norma.
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Reishi invece ha un effetto antinfiammatorio simil-cortisonico cioè aiuta a risolvere la sintomatologia, senza però produrre gli effetti collaterali dei cortisonici.
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Ed ha anche una potente azione antistaminica: contiene infatti quattro principi attivi che inibiscono il rilascio di istamina.
Per questo anche nelle malattie allergiche è necessario utilizzare il protocollo “Immunità e Pelle” composto da Reishi, Agaricus blazei e Shiitake. Nell’arco di tre mesi, non solo si avverte una riduzione della sintomatologia, ma si assiste anche ad un’evoluzione favorevole dagli esami di laboratorio in questione. Si vede che i parametri relativi all’allergia (IgE, eosinofili) e all’infiammazione (VES) migliorano e tendono a tornare verso la normalità. Il medico nel prescrivere questi esami di tre mesi in tre mesi vedrà un’evoluzione favorevole, spesso caratterizzata dal graduale ritorno ai valori normali. Nel mondo, alcuni scienziati, che hanno studiato l’utilizzo di questi funghi medicinali in queste patologie allergiche, hanno documentato e pubblicato su autorevoli riviste internazionali risultati positivi simili. Anche nelle allergie di vecchia data, i risultati sono positivi, i tempi si allungano ma i passaggi sono gli stessi.
dr Walter Ardigò
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