Gli scienziati hanno scoperto che il Reishi migliora l’ossigenazione del sangue, del cuore e dell’organismo.

Gli scienziati hanno scoperto che il Reishi migliora l’ossigenazione del sangue, del cuore e dell’organismo

Il Reishi è un rimedio naturale importante, che contribuisce all’efficiente ossigenazione del sangue, del cuore e dei tessuti dell’organismo, anche grazie alla sua ricca presenza di antiossidanti

Gli scienziati dell’Università di Hong Kong hanno scoperto che il Reishi è ricco di antiossidanti in grado di eliminare parecchi dei radicali liberi che abitano  nel nostro organismo.
Reishi favorisce inoltre una buona ossigenazione, che mantiene in salute cuore, sangue e tessuti.

Attività antiossidante nel sangue

I globuli rossi, che hanno il compito di trasportare l’ossigeno ai tessuti e di eliminare l’anidride carbonica, producono, nello svolgimento di queste funzioni, una certa quantità di radicali liberi, che danneggiano i meccanismi di trasporto e di ossigenazione.
Reishi si cura di:
  • assicurare un’alta efficienza dei globuli rossi nelle funzioni di trasporto ed eliminazione di O2 e CO2.
  • evitare che i radicali liberi si disperdano nell’organismo attraverso la circolazione.

Attività antiossidante a livello cardiaco

Nel 2004, uno studio condotto all’Università di Hong Kong ha chiarito gli effetti antiossidanti del Reishi sul rischio cardiaco da malattia coronarica, cioè infarto cardiaco o ictus cerebrale (Coronaric Heart Disease, CHD).
Lo studio ha dimostrato che dopo soli 10 giorni di assunzione di Reishi:
  • era aumentato il potere antiossidante nel sangue;
  • erano migliorati i parametri di rischio cardiaco relativi a malattia coronarica (CHD) e infarto cardiaco;
  • era aumentata notevolmente l’efficacia del Reishi, al dosaggio di 1,44 gr./giorno.
Un altro studio condotto dall’Unità di Anestesia al Mackay Memorial Hospital, di Taipei (Taiwan) ha ulteriormente confermato l’importanza dell’effetto antiossidante del Reishi, a livello cardiaco, nell’eliminazione di radicali liberi.

Cordialmente
dr Walter Ardigò

Bibliografia

  • Lin, Z.B. “Focus on Anti-oxidative and Free Radical Scavenging Activity of Ganoderma lucidum.Appl Pharmacol 12 (2004): 133–137.
  • Wang, K.L., et al. “Antioxidant Activity of Ganoderma lucidum in Acute Ethanolinduced Heart Toxicity.” Phytother Res 18:12 (2004): 1024–1026.
Zhu, M., et al. “Triterpene Antioxidants from Ganoderma lucidum.Phytother Res 13 (1999): 529–531.

comments

Edmondo Pirola says

Stim.mo Dott Ardigo, mia moglie come già comunicatoLe via email, con problemi di ipotiroidismo ha trovato in Reishi un ottimo fungo che come da lLei confermatomi ha sostituito in parte l'uso di Eutirox avendo dovuto abbassare il dosaggio in quanto gli esami clinici davano dei parametri non regolari e sintomi che davano a pensare in un passaggio in ipertiroid. Mia moglie ora prende 1 gr di Reishi + 1 gr di ABM al di ma le è rimasto un piccolo problema di tachicardia.
La sua paura è di compromettere il cuore e dover quindi smettere di prendere i funghi.
Gradirei un suo prezioso parere su quanto esposto sopra.
La ringrazio sin da ora.
Edmondo P.

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dev@a5tratto.it says

Gentil.imo Edmondo,
i funghi reishi ed ABM sono di aiuto al cuore ed alla tiroide, quindi vanno mantenuti o aiutati per esempio con il Cordiceps, che può essere un ulteriore ed importante aiuto sia al cuore, sia alla tiroide. Ciò che causa la tachicardia è l'Eutirox : quello sì che è assolutamente da rivedere e molto probabilmente da ridurre, per cui è buona cosa chiedere consiglio al suo endocrinologo o al suo medico di riferimento.
I funghi non sono da togliere, anzi sono da continuare per ridurre piano piano il ricorso al farmaco chimico, che tende a fermare ed inibire sempre più la tiroide.
Grazie per l'attenzione
Walter Ardigò

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