Il Reishi combatte le patologie virali attraverso i beta-glucani e i triterpenoidi. Questi due gruppi di composti attivi agiscono con tre meccanismi:
– potenziano le difese immunitarie antivirali, costituite principalmente dai linfociti, dalle cellule natural killer e dagli interferoni (particolari citochine), che sono efficaci nel fermare la capacità patogena dei virus e nel proteggere le cellule dai virus;
– bloccano le proteasi e la transcrittasi inversa dei virus, che sono gli enzimi necessari al virus per poter penetrare nella cellula e per riprodursi (se il virus non riesce a entrare nella cellula non si può riprodurre). In un recente studio randomizzato controllato con placebo il trattamento con Reishi (5.400 mg di polisaccaridi al giorno per 12 settimane) ha prodotto effetti inibitori sul virus dell’epatite B, HBV, (Gao Y., 2003);
– difende in maniera diretta l’organo attaccato dal virus, per esempio il fegato se il virus è quello dell’epatite, o le vie respiratorie, se il virus è quello influenzale.
Il Reishi esplica queste azioni sia nei confronti dei virus meno aggressivi, come quelli influenzali, sia nei confronti dei virus più aggressivi, come quello dell’epatite C. Può essere associato allo Shiitake, che rafforza l’immunità intestinale, che è la base per portare il sistema immunitario al suo livello di difesa ottimale.
…pizzicando qua e la sul libro “I 4 poteri del Reishi e della Micoterapia” dr Walter Ardigò
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