Ictus cerebrale la scienza promuove il Cordyceps

Ictus cerebrale

la scienza promuove il Cordyceps

Il professor Liu, della facoltà di Medicina dell’Università di Pechino, e altri ricercatori dell’Accademia cinese delle scienze, hanno studiato gli effetti protettivi del Cordyceps sui danni causati dall’ictus cerebrale, giungendo a costatare una notevole remissione dei deficit neuromuscolari conseguenti all’ischemia cerebrale.
I risultati di queste ricerche sperimentali suggeriscono che vale la pena rafforzare i meccanismi di prevenzione dell’ictus, con l’aggiunta di un rimedio naturale come quello del Cordyceps. Basta assumerlo con regolarità. Io lo utilizzo e lo prescrivo da più di dieci anni, e gli effetti benefici, per la salute mia e dei miei pazienti, si sono sempre manifestati.

Ictus: il meccanismo d’azione del danno

Lo studio condotto in laboratorio dal professor Liu è stato utile anche per un altro motivo: ha aiutato gli scienziati a meglio comprendere il meccanismo attraverso cui si generano i danni provocati dall’ictus. L’ictus, ossia la mancanza di flusso sanguigno e quindi di ossigeno al cervello causa, quasi sempre, danni, lesioni gravissime e irreversibili alle cellule. Le lesioni sono prodotte dai radicali liberi, che si formano durante l’ischemia (o l’emorragia).
l Cordyceps, in particolare, ha dimostrato di poter difendere egregiamente il tessuto cerebrale, attraverso un recupero quasi completo della forza e della mobilità degli arti, rimasti offesi dall’ictus. Il fatto che il “gruppo-ictus” – non trattato con il Cordyceps – abbia presentato lesioni muscolari con deficit maggiori, dimostra l’ottima attendibilità dei risultati sperimentali.
Siamo dunque in presenza di un’indicazione clinica importante, e la raccomandazione è quella di affidarsi sempre di più a queste sostanze dalla potente attività antiossidante.

Cordialmente
dr Walter Ardigò

comments

Giuliana says

Gentile Dott. Ardigò,
l'articolo è molto interessante, però vorrei chiederle se il Cordyceps può aiutare a recuperare la parte del cervello danneggiata anche se la terapia inizia un mese dopo l'evento ischemico. Inoltre ho letto che anche l'Hericium è in grado di promuovere la rigenerazione del tessuto nervoso. Cosa ne pensa? Infine ho letto che la somministrazione degli estratti del Phellinus Linteus hanno ridotto il danno cerebrale dopo un ictus (Sakiko Suzuki, Takakazu Kawamata (et al) at the Department of Neurosurgery, Tokyo Women’s Medical University).
Conferma anche lei questa scoperta? Lei come e con quali funghi interverebe dopo un mese dall'ictus? Grazie per il suo parere.

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