La micoterapia contrasta il morbo di Parkinson
La micoterapia possiede potenzialità notevoli nella cura del morbo di Parkinson, che è caratterizzato, principalmente, da questa triade di sintomi:
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tremore a riposo,
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diminuzione del movimento
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rigidità
Abbiamo a diposizione quattro funghi curativi, ognuno dei quali agisce in maniera specifica su sintomi e caratteristiche della patologia: Agaricus ed Hericum intervengono sul tremore e sul movimento,
Cordyceps sul movimento,
Auricularia sulla rigidità.
Agaricus (ABM)
Favorisce:
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la sintesi della L-Dopa, o Levodopa, che è un intermedio precursore della dopamina, che è la sostanza che nel di Parkinson diminuisce progressivamente nella sostanza nera del mesencefalo fino a diventare insufficiente;
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la sintesi di noradrenalina e adrenalina, importante per gli stati ansioso-depressivi, perché sostengono e migliorano il morale in chi è costretto ad affrontare una malattia difficile e grave come il morbo di Parkinson.
Hericium
Grazie a due principi attivi stimola il nerve growth factor (NGF) – il fattore di crescita nervosa scoperta dalla nostra Rita Levi Montalcini, premio Nobel della Medicina nel 1986 – ossia la sostanza presente nella cellula nervosa (neurone) attivata per rigenerare le parti danneggiate del nervo. Attraverso la sua azione è grado di:
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rigenerare la cellula nervosa andando a sostituire componenti danneggiate;
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migliorarne il funzionamento.
Cordyceps
La cordicepina, di cui il Cordyceps è ricco, incrementa del 10% l’assorbimento di ossigeno a livello polmonare, con un aumento del 30% dell’energia psico-fisica (ATP). Molto usato nello sport, soprattutto in Oriente, rinvigorisce anche l’attività sessuale, sia nell’uomo che nella donna. Il suo effetto vasodilatatore favorisce la circolazione sanguigna, allevia il cuore e diminuisce l’ansia.
Auricularia
È ricca di adenosina, una sostanza che:
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riduce la rigidità muscolare;
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aumenta la portata sanguigna nelle arterie a livello muscolare, con benefici sotto il profilo del movimento.
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