L’importanza di mangiare sano ai tempi della quarantena

“Colazione da re, pranzo da ricco e cena da povero “

In tempo di emergenza e di crisi, le persone e le famiglie sono costrette ad affrontare faticosi cambiamenti e a modificare le proprie abitudini quotidiane. Con l’isolamento “io resto a casa” è tornato in auge“il tempo del pane, della pizza e dei biscotti fatti con le nostre mani”. Come ci insegna la storia, accade così nei momenti di crisi: si accendono forni e fornelli. Costretti a rimanere tra le mura domestiche, possiamo anche riscoprire vecchie ricette, antiche tradizioni culinarie che avevamo dimenticato: pasta, pane, pizza, dolci……
Nei periodi d’emergenza il maggior bisogno di sicurezza sviluppa un’attenzione ossessiva sull’alimentazione.
Così oltre alla paura del contagio, rischiamo di “alimentare” anche la paura di un aumento di peso, la paura di perdere la “forma fisica” che tanto avevamo faticato a raggiungere. La paura aumenta il bisogno compulsivo di cibarsi creando un circolo vizioso.
E’ necessario nutrirsi in maniera equilibrata e salutare anche in questo periodo di emergenza per sviluppare un maggior benessere psico-fisico e difendersi da molte malattie.
Ma quanti di noi, in questo periodo quando si mettono a tavola, pensano veramente alla salvaguardia del proprio corpo? Quanti di noi cercano di usare il cibo come se fosse un medicinale, allo scopo di conservare o migliorare la salute?
Ripassiamo alcune regole alimentari e il beneficio dei Funghi Medicinali.

La Micoterapia risulta ancora più efficace se abbinata a una sana alimentazione

Vale la pena utilizzare i Funghi Medicinali anche quando l’alimentazione non è favorevole e non si riescono a modificare le cattive abitudini radicate da tempo: i Funghi Medicinali sono sempre in grado di apportare benefici.

La dieta attuale occidentale è spesso sbilanciata

Purtroppo la dieta occidentale è basata in gran parte su alimenti come latte, formaggi, carne e cereali (porzioni abbondanti).
Questo tipo di alimentazione, può contribuire all’insorgenza di numerose malattie. Se si è in buona salute, piccole quantità di carne, latticini, cereali e farine sono permesse, perché un organismo sano riesce a smaltirle.
Se, invece, questi prodotti sono presenti a dosi massicce nella dieta e magari e l’organismo non è in salute, con il trascorrere del tempo producono una serie di alterazioni, dapprima a livello locale e poi generale. Inizialmente, vanno ad alterare la flora batterica e le funzioni intestinali. Si accumulano così tutta una serie di residui che favoriscono l’insediamento di colonie di batteri patogeni, produttori di tossine e di gas. Il risultato è che le pareti dell’intestino si infiammano, producono muco, peggiorando l’assorbimento del nutrimento e l’espulsione delle scorie. Le scadenti condizioni intestinali, oltre a creare fastidi e patologie locali, a lungo andare creano complicazioni croniche e degenerative a livello generale, coinvolgendo la pelle, il fegato, il sistema immunitario, le arterie e gli altri organi.

Consigli per una sana alimentazione

Ciò che è di origine vegetale depura, ciò che è di origine animale porta con sé anche tossine.
Consiglio un’alimentazione ricca di verdure, legumi, soia, frutta, semi oleosi, funghi e germogli.
Di contro, raccomando di limitare ad un uso non quotidiano i prodotti derivati dal latte di origine animale (latte, formaggi e yogurt), di ridurre il consumo di carne a una volta alla settimana, meglio ancora sarebbe sostituirla con il pesce o con le uova e di limitare l’uso dei cereali, non più di 30-50 gr al giorno, perché sono molto ricchi di zuccheri e di calorie.
 Anche la Medicina Tradizionale Cinese suggerisce di non utilizzare formaggi e latticini di origine animale e, se proprio si vuole introdurre la carne, di farlo in quantità decisamente ridotte. Anche il riso va mangiato moderatamente: al massimo una o due coppette al giorno. Raccomanda invece un consumo abbondante di cibi di origine vegetale. Dovrebbero costituire almeno l’80% dell’alimentazione.

Via libera agli alimenti di origine vegetale

La nostra alimentazione quotidiana, per nutrirci in modo sano e proteggerci da molte malattie, dovrebbe essere prevalentemente vegetariana. Anche il prof Umberto Veronesi (1925-2016), oncologo di fama internazionale, nel suo libro “Verso la scelta vegetariana, il tumore si previene anche a tavola”, sosteneva che nelle popolazioni vegetariane le malattie degenerative croniche e i tumori sono meno frequenti (Veronesi, 2011). Alle stesse conclusioni è giunto il prof T. Colin Campbell, autore de “The China Study” il più ampio studio al mondo che abbia mai messo a confronto l’alimentazione vegetariana e quella carnivora, condotto su migliaia persone. I dati raccolti indicano, infatti, che l’alimentazione a base di carne espone a malattie cardiache, degenerative e anche tumorali (Campbell e Campbell, 2011), a differenza dell’alimentazione vegetariana, che invece svolge un ruolo protettivo.
Non a caso, negli ultimi anni, l’abbondante assunzione di prodotti vegetali, crudi o cotti, freschi o secchi, si sta affermando come una scelta alimentare salutare. Del resto, grazie alla loro freschezza e vitalità, i cibi vegetali sono dei grandi depuratori, capaci di eliminare molte tossine, a partire dall’intestino, fino ad arrivare a pelle, arterie e organi interni. Inoltre, migliorano anche il livello d’energia.
Un altro effetto forse non abbastanza conosciuto ma altrettanto importante è costituito dalla capacità di fronteggiare il continuo stress ossidativo a opera dei radicali liberi, che è considerato una delle cause principali di molte patologie infiammatorie cronico-degenerative, come il diabete, le malattie cardiovascolari, le malattie neurologiche e altre ancora, come attestano numerose ricerche (Harman, 1981). Anche dolori passeggeri, stanchezza e sintomi vaghi, difficili da inquadrare e che spesso sfuggono alle diagnosi, sono dovuti, almeno in parte, alla grande quantità di radicali liberi, che si formano soprattutto quando lo stress e i ritmi sono elevati. Si ritiene che per mantenere adeguate le difese antiossidanti sia necessario consumare cinque porzioni al giorno tra frutta e verdura.
Anche i funghi curativi, ricchissimi di antiossidanti, sono preziosi sia per rafforzare le difese antiossidanti sia per depurare con efficacia l’intestino e il resto dell’organismo dalle tossine.

Evitiamo latte e derivati di origine animale

Se i prodotti vegetali andrebbero consumati in abbondanza, il latte di origine animale (di mucca, capra e pecora), i formaggi e tutti i latticini, compreso lo yogurt, andrebbero eliminati. Questi prodotti, infatti, indeboliscono il sistema immunitario. Non è un caso che in Cina e in Giappone il latte e i latticini non esistano di origine animale.
È bene sapere che il latte materno è un ottimo alimento, fondamentale durante l’allattamento, ma specie-specifico, cioè importante per le sostanze che si trasmettono all’interno della stessa specie (Ardigò, 2103): quindi, per le sostanze che la mamma passa al neonato, che la mucca passa al vitello e così via. Anche nel caso degli esseri umani, è una fonte completa di principi nutritivi essenziali e di elementi importanti per il sostegno del sistema immunitario, che nel lattante è ancora piuttosto debole. Contiene un antibiotico naturale (lisozima), e anticorpi IgA e IgG (immunoglobuline A e G), di cui il bimbo appena nato ha bisogno per difendersi dai germi patogeni. Dopo lo svezzamento, infatti, il sistema immunitario è un po’ più forte.
Anche il latte di mucca, quello di capra e quello di pecora contengono anticorpi contro i germi patogeni, utili rispettivamente a vitello, capretto e agnello. Infatti, nel bambino e nell’uomo adulto che mangiano latticini queste sostanze immunitarie specie specifiche si comportano in modo un po’ ostile, come se fossero antibiotici: dapprima alterano la flora batterica provocando disbiosi e poi deficit immunitario.
Ecco perché consiglio di utilizzare latte di origine vegetale, meglio di soia o di mandorla (riso e avena sono meno favorevoli perché contengono una elevata quantità di zuccheri, ma possono andare bene comunque).
Per quanto riguarda i formaggi quelli fatti con la soia, come il tofu, vanno benissimo, ma non a tutti piacciono. In questo caso, come alternativa, si possono usare formaggi fatti con il latte di riso: ce ne sono sia cremosi sia compatti. Altrettanto consigliabile è lo yogurt fatto con il latte di soia, sia bianco sia con aggiunta di frutta.

Riduciamo il consumo di carne

La carne, essendo molto acida (pH circa 5,4-5,8), acidifica l’organismo, che invece è leggermente basico (pH 7,35). Per neutralizzare questo eccesso, il corpo è costretto a prelevare minerali come calcio e magnesio dalle ossa e dal cuoio capelluto, indebolendo le ossa, provocando osteoporosi e caduta dei capelli. Inoltre, la carne in generale, soprattutto quella rossa, ma non solo quella, nel corso della digestione produce alcune sostanze intermedie (cadaverina, putrescina, scatolo ecc.) che favoriscono la crescita di batteri patogeni, responsabili della formazione di tossine, con graduali effetti negativi su intestino, fegato e poi sull’intero organismo.
Ecco perché andrebbe consumata solamente una volta alla settimana. Per il resto, è bene sostituirla con proteine vegetali (legumi) o con proteine animali più favorevoli, come il pesce e le uova.
Il pesce è un alimento assai sano, anche se è ucciso ed è alla fine della vita. Si sa che con l’uccisione avviene un certo degrado della materia vivente.
Le uova invece sono eccellenti, anche perché sono all’origine della vita. Non aumentano il colesterolo: infatti, il rapporto fra la quota che contengono e quella che smaltiscono è molto equilibrato, tanto che anche chi assume quatto-sei uova alla settimana normalmente ha il colesterolo nella norma. È molto più probabile soffrire di livelli elevati di colesterolo quando si utilizzano formaggi, latticini, carni rosse e cereali di tutti i tipi, in quantità elevate (100-150 g al giorno).

Limitiamo l’uso di farine di cereali

Nemmeno i cereali e le farine (frumento, mais, riso, farro, kamut, miglio, grano saraceno, avena) sono alimenti del tutto benefici. Tutta colpa dell’alto contenuto di amidi, cioè di zuccheri. Ecco perché consiglio di non superare la dose di 30-50 gr al giorno. La versione integrale è solo leggermente migliore di quella raffinata. Quest’ultima, infatti, contiene il 70% di amidi circa, ma anche la versione integrale ha un livello di zuccheri elevato, pari al 65% circa. Gli alti quantitativi di zuccheri e calorie sono dannosi perché aprono la porta a sovrappeso, diabete, ipertensione e malattie cardiocircolatorie. Ecco perché la medicina ayurvedica tende a evitare o a ridurre decisamente farina e zucchero, chiamati i due nemici bianchi.
Inoltre, a livello intestinale favoriscono la formazione di gas, gonfiore, dolore e stitichezza. Non solo. I cereali contengono anche sostanze collose (amidi e glutine). E, infatti, è noto che con la farina di frumento si produce la colla di farina (Ehret, 1924). Ebbene, queste sostanze, accumulandosi sulle pareti dell’intestino, ostacolano l’assorbimento di nutrienti come minerali, vitamine eccetera, causando spesso anemie, osteoporosi e perdita di capelli.
Da ultimo anche i cereali, seppur in misura minore rispetto alla carne, acidificano l’organismo.
L’ideale è sostituirli con pasta e cracker fatti con farina di soia o di legumi (lenticchie, ceci, piselli). La soia, in particolare, ma anche i legumi, sono ottime alternative ai cereali perché contengono meno amidi, rispettivamente 35% e 50%. Inoltre, mantengono a lungo il senso di sazietà, poiché contengono un elevato tenore di proteine: la soia 35% e i legumi 20%.
Attenzione però: è importante acquistare prodotti con soia non geneticamente modificata (non OGM).

La giornata alimentare ideale

“Colazione da re, pranzo da ricco e cena da povero”:è uno slogan della dr.ssa Catherine Kousmine, ricercatrice russa, famosa per aver curato negli anni 1940-60 molte malattie, tra cui la sclerosi multipla, con un’alimentazione fondamentalmente vegetariana (Kousmine, 1992). In effetti, fare una buona colazione, un pranzo sostanzioso e una cena più leggera mi sembra un buon suggerimento. È importante anche cenare presto, tra le 18.30 e 19.30, perché le calorie assunte tardi si smaltiscono con difficoltà e tendono ad accumularsi. Non è un caso che parecchi monaci buddisti non assumano più cibo dopo la colazione e il pranzo.
Colazione
È un pasto importante. Chi ha bisogno di una colazione sostanziosa può assumere anche tutte queste quattro tipologie di alimenti sani ed energetici:
A: yogurt di soia (250 g)
B: frutta fresca (1 o 2 porzioni)
C: frutta secca o semi oleosi (limitatamente)
D: biscotti fatti con farina di soia o di legumi.
I due pasti principali
Alla colazione è bene abbinare un pasto più proteico, di solito il pranzo, e un pasto meno proteico, di solito la cena, ma si può anche fare viceversa. Le proteine migliori sono quelle vegetali, provenienti dai legumi. Chi preferisce le proteine animali può optare per pesce o uova. Va bene anche alternare le tre fonti proteiche. A cena, che di solito è il pasto più leggero, meno proteico, è meglio dare spazio soprattutto agli alimenti vegetali.
Menù tipo per un pranzo proteico 
A: pasta fatta con farina di soia o di legumi (1 porzione)
o legumi (1 porzione)
o pesce o uova per chi usa volentieri proteine di origine animale (1 porzione)
B: verdure a volontà (1 o più porzioni)
C: frutta fresca (1 o 2 porzioni). Non è necessario assumerla fuori pasto (nell’alimentazione indiana, cinese e thailandese è presente a pasto: anzi spesso è un ingrediente presente nei piatti di verdure o di legumi)
D: frutta secca e semi oleosi (limitatamente).
Menù tipo per una cena poco proteica
A: verdure a volontà (1 o più porzioni)
B: legumi (1/2 porzione)
C: frutta fresca (1 porzione)
D: frutta secca e semi oleosi (limitatamente)
Spuntino fuori pasto
A: cracker fatti con farine di legumi, che sono favorevoli quasi quanto la soia
o yogurt di soia
o frutta fresca (1 o 2 porzioni)
o frutta secca e semi oleosi (limitatamente).
Non dimenticarsi di bere 
È importante bere circa due litri di liquidi al giorno. A scopo depurativo, ma anche come aiuto per non eccedere con il cibo. Nella medicina ayurvedica si dice di riempire lo stomaco 1/3 con il cibo, 1/3 con i liquidi (acqua, the o tisane) e 1/3 di lasciarlo per l’aria, che permette allo stomaco di rimescolare e digerire bene.

Per dimagrire bisogna mettere da parte i cereali

Chi è in sovrappeso, per dimagrire, deve seguire due regole principali.
Innanzitutto, deve eliminare completamente i cereali, sostituendoli con legumi e derivati. I cereali, infatti, sono estremamente ricchi di carboidrati: di conseguenza, per abbassare la glicemia, il pancreas è costretto a produrre insulina, trasformando però una quota del glucosio presente nel sangue in grasso che si deposita nel tessuto adiposo. Per i legumi, invece questo meccanismo è molto più limitato: infatti, contenendo più proteine e meno carboidrati, questi cibi attivano meno la risposta insulinica, evitando nuovi accumuli di grasso.
Secondariamente è importante affiancare a una colazione e a un pranzo nutriente una cena leggera.
Durante i primi due giorni bisogna essere determinati: di solito sono i giorni più difficili. Dopo, se c’è una buona motivazione, i cereali e dolci attirano meno, perché comincia a cambiare il tipo di metabolismo. L’organismo comincia a produrre l’energia necessaria utilizzando soprattutto i grassi e meno il glucosio del sangue.

I Funghi Medicinali favoriscono il successo delle diete dimagranti

Il Maitake (Nakai, 1999; Minamino, 2004 e 2008) e l’Agaricus (Hsu, 2008) sono due ottimi brucia grassi, che portano a produrre l’energia necessaria per il fabbisogno giornaliero, soprattutto con l’utilizzo dei grassi accumulati e meno con il glucosio del sangue (glicemia). L’organismo si sbarazza così dei grassi accumulati nelle persone che hanno bisogno di perdere peso e impedisce che si accumulino grassi nelle persone che sono normopeso, in questo periodo di inattività.
Si riduce anche il senso di fame perchè l’utilizzo di grassi non abbassa la glicemia. Questo passaggio metabolico frena la fame eccessiva.
lI Polyporus combatte la ritenzione idrica, eliminando i liquidi e il sodio in eccesso.
Snelliscegambe e caviglie gonfie, aiuta la salute del microcircolo e contribuisce a migliorare l’insufficienza venosa (Yuan et al., 2004).Grazie al cambio del metabolismo e ai Funghi Medicinali l’appetito si riduce: senza troppa fatica ci si abitua a porzioni di cibo più ridotte, riuscendo a perdere 1 kg alla settimana rimanendo in salute.
Buona lettura 
dr Walter Ardigò

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