Lo Shiitake è un rimedio naturale, utile come epatoprotettore

Lo Shiitake è una cura naturale contro la  fibrosi epatica
Lo Shiitake potrebbe essere essere usato in associazione con uno farmaci antivirali, come l’interferone-a e potrebbe essere un importante  prevenzione. 
Infatti è noto che le persone affette soprattutto da epatite C,(HCV) e molto meno anche da epatite B,( HBV) possono andare incontro a pericolosi peggioramenti delle condizioni del fegato, con la comparsa di cirrosi o di carcinoma epatocellulare.     
Dato che il fungo shiitake è un alimento molto popolare in Asia, dove ha dimostrato di possedere un’importante azione antifibrotica, il suo utilizzo è un suggerimento prezioso.
Lo Shiitake ha dimostrato di essere utile nell’epatite B, una malattia che si trasmette attraverso il sangue (trasfusioni) o il contatto sessuale.
L’importanza di questa attività antifibrotica epatica dello Shiitake, dovrebbe favorirne l’uso e la sua diffusione.

I Polifenoli dello Shiitake sono efficaci epatoprotettori
Polifenoli con la loro attività antiossidante eliminano i radicali liberi, responsabili dello stress ossidativo, che colpisce molti processi cellulari dell’organismo.
Polifenoli sono stati proposti per la protezione contro malattie, tra cui il cancro, 16), malattie cardiovascolari, 17) e neurodegenerative disorders.18

Altri rimedio naturale utile come epatoprotettore
Molte sostanze antiossidanti, come la vitamina E, 3) il glutatione, 4) e L-cisteina, 5) l’epigallocatechin gallato (EGCG) del thè verde e Curcumina della curcuma. (Gebhardt R.,) sono polifenoli epatoprotettori, che contrastano la fibrosi epatica. 
 
Le epatiti sono a rischio di evolvere in cirrosi se non usi l’epatoprotettore
Le epatiti senza cure con epatoprotettori, sono a rischio di evolvere in cirrosi o tumore nel corso degli anni,  perché il processo patogeno virale spesso tende a proseguire.
La formazione di fibrosi epatica, cioè di tessuto cicatriziale è il risultato di un processo di riparazione delle lesioni che si formano nelle  patologie croniche del fegato, similmente a ciò che avviene alle cellule danneggiate del resto dell’organismo, che vengono normalmente sostituite con un tessuto cicatriziale, fibroso.
Succede in una percentuale elevata alle persone ammalate di epatite virale C (HCV) e epatite virale B (HBV), che sono a rischio di cirrosi epatica e carcinoma epatocellulare con un rischio maggiore se il fegato sta sviluppando una fibrosi.
I radicali liberi sono agenti dello stress ossidativo, che favoriscono lo sviluppo della fibrosi.

Studi Scientifici
I risultati di queste ricerche scientifiche indicano una risoluzione dell’infiammazione del fegato.
In questo studio, ad un gruppo di topolini viene inoculata con una nota tossina epatica, che induce nel fegato necrosi e successiva fibrosi, che si chiama dimetil-nitrosammina (DMN). 
Successivamente viene poi somministrato il fungo medicinale Shiitake, che esplica una interessante attività protettiva  nei confronti del fegato, che ha dato i seguenti risultati :
-il livello delle transaminasi epatiche ALT e AST  nel sangue dei topi inoculati con DMN  è diminuito
-molto importante è che la fibrosi non c’è stata

Altri studi hanno dimostrato che lo Shiitake stimola la produzione di anticorpi antivirali verso il virus dell’epatite.

Interessant aggiungere che lo shiitake (Lentinus edodes), contiene vari composti con altre funzioni importanti per il nostro organismo, come immunostimolazione, l’effeto contro la formazione della arteriosclerosi vasale e un effetto anti-HIV.

Grazie per l’attenzione, cordialmente, dr.Walter Ardigò

Bibliografia :

  • Akamatsu, S., et al. “Hepatoprotective Effect of Extracts from Lentinus edodes Mycelia on Dimethylnitrosamine-induced Liver Injury.” Biol Pharm Bull 27:12 (2004): 1957–1960.
  • Amagase, H. “Treatment of Hepatitis B Patients with Lentinula edodes Mycelium.” Proceedings XII International Congress on Gastroenterology, Lisbon, Portugal, 1987, p. 197.
  • Gebhardt R., Planta Med., 68, 289—296 (2002).
  • Zhu, X. “Treatment of Chronic Viral Hepatitis B and HBsAg Carriers with Polysaccharides of Lentinus edodes.Jiangxi Zhongyiyao 5 (1985): 20–25.

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lucia vigilante says

questi preparati possono aiutare per la sindrome steven johnson ?grazie di cuore

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dev@a5tratto.it says

Gentil.ma Lucia,
la ringrazio per aver lasciato un commento sul blog e sono lieto di poter dare una risposta positiva, perché, i funghi sono molto molto efficaci, in tutte le patologie su base immunitaria, da farmaci ed anche accompagnate da lesioni infiammatorie della pelle e delle mucose, come nel caso della Sindrome Stevens-Johnson.
Normalmente l’azione dei funghi medicinali in dieci o quindici giorni, dà i primi segni di miglioramento, che sono importanti anche perché dimostrano che si è su una strada buona.
Poi solitamente nell’arco del primo mese i miglioramenti diventano gradualmente sempre più significativi, e nei primi due mesi la sintomatologia assai spesso va incontro ad una risoluzione completa o quasi.
Naturalmente i tempi di risoluzione sono più o meno rapidi in relazione alla gravità della situazione. Questo normalmente secondo la mia esperienza e conoscenze.
I funghi in questo caso sono :
Agaricus Blazei, Cordyceps e Reishi.

Grazie e cordialmente,
dr Walter Ardigò

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livio says

salve, volevo chiederle se i funghi medicinali possono dare problemi di intolleranza , le chiedo questo perchè ad una analisi con app. bioelettronico ero risultato intollerante ai funghi, quindi non vorrei assumere qualcosa che invece di aiutarmi mi peggiori la situazione, avevo in passato assunto hericium per problemi gastrointestinali, addome gonfio calcolosi della colecisti, episodi frequenti di presunte infez. intestinali, piu episodi annuali simil influenzali, quindipresumo basse difese immunitarie. la ringrazio della disponibilità . Livio

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dev@a5tratto.it says

Caro Livio
grazie della email e della domanda. Anche questa volta ha messo sul tappeto un argomento, che mi sembra molto interessante.
L’intolleranze alimentari non sono un’allergia, ma è una reazione di difficoltà dell’organismo all'ingestione di un cibo.

I funghi salutari normalmente non danno né allergie né intolleranze, possono dare un po’ di filo da torcere allo stomaco che deve fare gli “straordinari”, perchè i funghi, che sono cibi ricchi di fibre come è il fungo.
Ma dopo poco lo stomaco si abitua, perché prende le misure sui cibi fibrosi, importanti per tenere lo stomaco in buona salute.
L’industria toglie sempre più le fibre agli alimenti per “facilitare” lo stomaco, che in questo modo perde una parte della sua vitalità.

Le intolleranze ai funghi sono praticamente inesistenti, perché i funghi aiutano l’organismo a liberarsi dalle sue intolleranze.
Infatti, le intolleranze alimentari, che possono derivare da varie cause, di solito si manifestano per un meccanismo di accumulo, di certe sostanze che accumulandosi intasano i meccanismi metabolici.
Un’altre causa, invece è costituito dalle disfunzione dell'apparato digerente.
Questo avviene perchè se i normali processi digestivi non sono ben funzionanti, producono sostanze non ben elaborate, che creano problemi nell'assorbimento intestinale e così cominciano le intolleranze.
Ma anche in questo caso i funghi salutari sono un toccasana per un apparato digerente in difficoltà, che va verso sintomi anche gradualmente più importanti.
L’intolleranza è spesso un primo segno di scadimento dallo stato di benessere, quindi può essere utile evitare un cibo, ma è altrettanto importante capire qual è il messaggio nel suo insieme.
Potrei scoprire che non digerisco non solo qualcosa, ma anche qualcuno o che al contrario qualche altra parte dell’organismo sta mettendo sotto stress le funzioni digestive.

Grazie per l’attenzione e cordialmente
Walter Ardigò

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livio says

salve e grazie della illuminante risposta, credo che farò un ordine di funghi e le farò sapere piu avanti la situazione.

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fernanda visalli says

ho l'epatite c, mi è stata trasmessa quasi sicuramente da mio marito(genotipo 3), il quale ha finito da poco l'interferone con ribavirina. me ne sono accorta dalle transaminasi alte,78- 110. All'ospedale mi hanno proposto un ciclo di inerferone e ribavirina , ma io, avendo visto l'effetto su mio marito, sono un po' titubante. vorrei tentare con dei farmaci naturali e con una buona alimentazione per abbassare le transaminasi. il 4 agosto faro' un'ecografia al fegato. lei che consigli mi da?

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dev@a5tratto.it says

Gentile Fernanda Visalli
l’infezione da HCV, sostenuta dal genotipo 3 è una di quelle che rispondono meglio alla terapia.

Ho diversi pazienti in cura per questa forma, che hanno risultati positivi:
-di solito in uno o due mesi le transaminasi alte si normalizzano,
-la salute migliora ed anche il HVC tende a negativizzarsi.

Il processo di ripresa è ottimale e progressivo ed è naturalmente più efficiente nelle persone che godono di buone condizioni generali di salute.
-Allego uno studio condotto dall’equipe medica del dr Grinde del Dipartimento di Malattie Infettive dell’Università di Oslo
in Norvegia, che ha documentato un miglioramento.
Questa ricerca ha documentato, che già in una settimana di trattamento si è avuta una lieve diminuzione
del virus dell’epatite HCV, con l’impiego di Agaricus blazei.
Naturalmente in una settimana un lieve miglioramento è già un dato interesante, perché questi studi solitamente vanno su almeno otto-dodici settimane.

-Altrettanto utile è il Cordyceps usata comunemente come trattamento nell’epatite C, in Oriente, come è documentato
dal dr John Holliday Matt Cleaver “On the Trail of The Yak: Ancient Cordyceps in the Modern World” June 2004 June 2004.

Quindi il consiglio è di utilizzare
Agaricus
Cordyceps,
anche se per una patologia così complessa può essere utile aggiungere un terzo fungo medicinale, che rafforzi ulteriormente, l’azione di pulizia del fegato da transaminasi, tossine e HVC, da scegliere tra Shiitake o Polyporus.

Cordialmente
dr Walter Ardigò

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Svetlana says

Salve dottore!
Vorrei chiedere anchio la sua consulenza,ho hepatite B e C ..e vorrei liberarmi dal virus,dai esami risultano non reattivi..
Ho letto le sue risposte precedenti lei consiglia cordyceps e agaricus blasei ..
La mia domanda è: quale dosaggio ottimale per curarsi?
..concentrazione del estratto quanto deve esssere?...come fare conti per la dose giusta in grammi al di (peso corporio 63 kg)?
E se lo sà per caso dove aquistare il prodotto ?
ringrazio d'anticipo per la sua risposta!
Svetlana

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silvana valentinis says

Ho sperimentato personalmente che il decotto di shitakè cura l'iipertensione: effetti visibili dopo soli tre giorni.

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Frescobaldi G says

Buon giorno dottore,
Mia moglie ha l'epatite B genotipo D che si e' cronicizzata. Ha da poco iniziato una cura con questo prodotto a base di erbe. In India e' utilizzato ormai da qualche anno. Lei ne ha mai sentito parlare?
Integrare la cura con anche dei funghi potrebbe essere piu' efficace?

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Frescobaldi G says

il prodotto e' questo :
http://www.himalayahealthcare.com/products/liv52-hb.htm

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dev@a5tratto.it says

I funghi hanno effetti molto più potenti. I ricercatori hanno dimostrato effetti di guarigione dall'epatite virali B, per la presenza di molte sostanze di grande efficacia e poi anche dalla mia esperienza ho visto casi non guariti nelle epatiti con il Liv 52, guariti con Reishi e Cordyceps.
Cordialamente
dr Walter Ardigò

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