Sjögren

Sjögren: Reishi, Agaricus b. e Auricularia sono un ottimo aiuto

Cara amica e caro amico,
in una email mi è stato chiesto se i funghi medicinali possono essere di aiuto nella sindrome di Sjögren. La risposta è: fortunatamente sì!
Reishi è un ottimo antinfiammatorio, con effetto simile al cortisone, e non dà effetti collaterali.
Agaricus blazei stimola il sistema immunitario a non produrre più anticorpi autoimmuni.
Auricularia aumenta la circolazione sanguigna, che inumidisce la pelle e le mucose secche.
Questi funghi, se aggiunti ai farmaci convenzionali, assicurano gradualmente benefici. Riducono la sintomatologia, contrastano gli effetti collaterali dei farmaci e spesso, grazie al significativo miglioramento della salute e della qualità di vita, permettono al paziente di diminuire il dosaggio della terapia se non ad abbandonarla del tutto.
La sindrome di Sjögren è una malattia infiammatoria cronica su base autoimmune caratterizzata da tre elementi patologici principali:
  1. autoaggressione con perdita di funzione di ghiandole esocrine (ghiandole salivari minori, ghiandole lacrimali, parotidi);
  2. secchezza della mucosa orale e secchezza oculare;
  3. infiammazioni gastrointestinali (gastrite), deficit pancreatico, pericarditi e infiammazioni del pericardio (la membrana che riveste e protegge il cuore).
    Nella malattia di Sjögren, il Reishi riduce la secchezza come il cortisone. Il Reishi ha dimostrato di ridurre la secchezza salivare e l’infiammazione in una ricerca condotta in laboratorio. La Sindrome di Sjögren è una malattia autoimmune sistemica, su cui i tradizionali agenti terapeutici mostrano un effetto limitato. I team del professor Hua e i ricercatori hanno studiano il Reishi perché sono alla ricerca di rimedi che, usati nel tempo, diano meno effetti collaterali dei farmaci allopatici.

Conclusioni

Il Reishi ha dimostrato di alleviare i sintomi della secchezza salivare, che è dovuta all’infiammazione cronica della ghiandola salivare, un sintomo che in linguaggio medico è definito scialoadenite.
La secchezza salivare spesso si riflette negativamente sui denti, esponendoli alla carie e anche alla caduta. I ricercatori hanno dimostrato che dopo 10 settimane di trattamento, il gruppo con Reishi e il gruppo trattato con desametasone (un cortisonico) avevano migliorato in modo simile la secchezza salivare.
Il gruppo Reishi, invece, aveva dato risultati assai più confortanti sul fronte dell’azione antinfiammatoria (ridotta del 50%)  rispetto al gruppo di controllo (privo di alcun trattamento).
Bisogna trovare i dosaggi efficaci per ottenere il meglio dalla micoterapia, che tuttavia, ci regala i “migliori” rimedi naturali per poterci difendere anche dalle patologie autoimmuni, le più difficili da affrontare, e contro le quali, non a caso, la medicina ufficiale non può che “limitarsi” a prescrivere farmaci per tutta la vita.

Cordialmente
dr Walter Ardigò

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